L'approccio analogico nasce dal bisogno di adeguare la didattica alle ultime
scoperte della ricerca, non si può considerare concettuale perché non
impone al bambino la conoscenza dei concetti matematici, ma sfrutta le sue
competenze numeriche innate per favorire l’apprendimento di tali concetti in
modo intuitivo. Il punto di partenza è sempre la subitizzazione: se io posso vedere la quantità cinque
nel suo insieme potrò ampliare la possibilità di subitizzare oltre i 3-4
elementi. Stavolta però invece di utilizzare colori diversi utilizzeremo un
piccolo spazio ogni cinque elementi.
Così avremo una linea dei numeri (chiamata da Bortolato “Linea del 20”) senza numero zero. Ne conseguono alcuni vantaggi: prima di tutto se devo rappresentare una quantità , per esempio sei bambini, li rappresento realmente con sei elementi e non con le sette cifre della linea tradizionale. Inoltre, con la linea dei numeri per contare devo fare i salti (1,2,3,4,5,6), si tratta di un’operazione di mero conteggio che non produce abilità in quanto
consiste semplicemente nel ripetere meccanicamente una serie di numeri.
Al
contrario con la linea del 20 trovo subito il numero senza bisogno di contare:
operazione che mette in moto il cervello del bambino il quale riconosce immediatamente
le quantità 5 (perché 5 palline sono divise da uno spazio) e 1
Posso inoltre intuire immediatamente che l’ordine in
cui sono contati gli elementi non ne modifica la cardinalità (irrilevanza
all’ordine), perché sei elementi si possono trovare a sinistra, a destra o nel
centro, ma sono sempre sei elementi
Da ciò derivano tutta una serie di strategie di
calcolo nelle addizioni e nelle sottrazioni. Vediamo un paio di esempi: dovendo
calcolare 9 + 6 potrò aggiungere sei palline con facilità senza contare pallina
per pallina mentre sottraendo 9 a 12 posso togliere immediatamente le prime 9 palline senza contare (le
prime cinque e quattro dopo lo spazio) invece di toglierle una per una dalla
fine.