Possibile che bambini di 5 o 6 mesi possano eseguire semplici operazioni di addizione e sottrazione? Karen Wynn, è una psicologa canadese che insegna Psicologia e scienze cognitive all’Università di Yale. Le sue ricerche hanno da sempre esplorato le capacità cognitive dei neonato e dei bambini piccoli. Nel 1992 dimostra che neonati di 5-6 mesi posseggono delle attese sui risultati di semplici operazioni aritmetiche tanto da rimanere sorpresi quando queste non si verificano, hanno quindi delle aspettative aritmetiche legate al concetto di somma e sottrazione. Vediamo come è stata effettuata la ricerca[1]:
ADDIZIONE
1)Viene prima presentato un pupazzo successivamente nascosto con uno
schermo
2) Un secondo pupazzo viene collocato
dietro lo schermo con il neonato che osserva la scena.
3) Lo schermo viene alzato e il neonato vede due
pupazzi. La procedura viene ripetuta più volte di seguito.
4) Alcune volte però, una volta alzato lo schermo
appare un solo burattino sulla scena, oppure tre. In questi casi i tempi di
fissazione risultano maggiori.
Dunque il bambino, pur senza conoscere i numeri e saper contare, “sa” che
1+1=2 e che le addizioni 1+1=1 e 1+1=3 sono sbagliate. Esperimenti analoghi
mostravano anche come il bambino si rendesse conto che 1+2=3.
SOTTRAZIONE
1) Stavolta vengono presentati due pupazzi, poi
nascosti con uno schermo
2) Uno dei due pupazzi viene tolto dietro lo schermo
con il neonato che osserva la scena.
3) Lo schermo viene alzato e il neonato vede un pupazzo. La
procedura viene ripetuta più volte di
seguito.
seguito.
4) Alcune volte però, una volta alzato lo schermo non
appare alcun burattino sulla scena, oppure due. In questi casi i tempi di
fissazione risultano maggiori.
Anche in questo caso il bambino sa che 2-1=1 e che le sottrazioni 2-1=0 e
2-1=2 sono sbagliate. Sa anche che 3-2=1 e 3-1=2.
[1] Wynn K., 1992, Addition and subtraction by human infants,
in Nature, 358, p. 749-750.