09. Analogico vs digitale


Il termine “analogico” deriva da “analogia”, tutto ciò che è analogico si basa infatti  sull’analogia. Facciamo qualche esempio: il linguaggio analogico è il linguaggio dei segni (se ho fame aprirò la bocca e mimerò il gesto di mangiare), l’orologio analogico è quello con le lancette che si muovono in analogia con il tempo che passa (1 giro = 12 ore); la fotografia analogica è quella ormai quasi scomparsa che utilizza i rullini i quali, una volta sviluppati, producono dei negativi in cui viene impressa un’immagine analoga all’immagine reale. Il termine “digitale” deriva dall'inglese “digit”, che a sua volta deriva dal latino “digitus”, che significa dito, con il quale si contano i numeri. Tutto ciò che è digitale è rappresentato da dati in forma di numeri ed è contrapposto all’ analogico che non è numerabile. Facciamo qualche esempio: nella fotografia digitale l’immagine inquadrata dal fotografo invece di venire impressa nella pellicola viene trasformata in numeri e immagazzinata in forma numerica; l’orologio analogico mostra i numeri e non le lancette; una quantità raffigurata con i numeri è digitale, se la raffiguro con le palline è analogica. Oggi viviamo in una società dove ormai il digitale ha preso il sopravvento sull’analogico in quasi tutti i campi: dalla fotografia alla televisione, dalla musica all’informatica. Nonostante ciò, in alcune situazioni il linguaggio analogico è ancora utile e in certe situazioni si mostra addirittura superiore. Nel caso dell’orologio per esempio, il digitale è molto più preciso, ma se io mi trovo in Cina e non conosco la lingua cinese non riuscirò a leggere l’ora in un orologio digitale; viceversa , con l’orologio a lancette potrò sapere che ore sono anche senza conoscere la lingua cinese (vedi figura)