Abbiamo già notato come, da un punto di vista didattico, non ci siano
grosse differenze tra i vari testi scolastici di matematica della prima classe
della scuola primaria, il metodo di insegnamento è fondamentalmente lo stesso
da decenni e una programmazione didattica che si rispetti passa dalla
conoscenza dei numeri naturali da 0 a 9, il confronto e le relazioni tra i
numeri (precedente-successivo, maggiore-minore ecc.), le prime addizioni e
sottrazioni (sempre entro il 9) per poi introdurre i raggruppamenti a basi
diverse e arrivare alla base 10 e quindi alla decina. Da questo punto in poi al
bambino verrà spiegato che la decina, indicata con il simbolo “da”, è
rappresentata nell’abaco con una pallina a sinistra dell’ unità ; quest’ultima, indicata
con il simbolo “u“ è rappresentata invece con una pallina bianca. Inoltre,
verrà spiegato al bambino che ogni qual volta si dovesse trovare con 10 palline
bianche dovrà prontamente cambiarle con una pallina rossa. Si tratta di un metodo
che possiamo definire “concettuale” perché spiega passo per passo i concetti
matematici agli alunni. Si tratta di svolgere un percorso lineare giÃ
predisposto e uguale per tutti, un percorso che necessita inevitabilmente delle
spiegazioni dell’insegnante il quale è l’unico soggetto attivo e ha il compito
di “travasare” nella testa del bambino concetti come decina, unità , valore
posizionale delle cifre ecc., ma se la matematica diventa
un insieme di concetti, termini, regole che il maestro trasmette quasi
meccanicamente all’allievo, è probabile che per la maggior parte degli allievi
diventi una materia priva di senso, della quale è difficile capire le
motivazioni. Pensando all’insegnante che travasa nella testa del
bambino i concetti non posso fare a meno di pensare all’immagine
che fu incisa nel legno a Norimberga nel diciassettesimo secolo, nella quale si
vede un ragazzo con un buco in testa e nel buco è infilato un imbuto.
In piedi, accanto a lui, c’è un insegnante che versa nell’imbuto la conoscenza
della quale il ragazzo e la sua testa devono essere riempiti (vedi figura)
Come sarebbe bello se
l’insegnante, invece di travasare i concetti, facesse in modo che il bambino ci
arrivasse da solo, magari utilizzando strumenti più idonei e adeguati alle
ultime scoperte della ricerca.