06. Abilità di conteggio


Abbiamo visto che le ultime scoperte della ricerca tendono ad evidenziare le grandi potenzialità dei bambini fin dalla nascita e suggeriscono l’esistenza di almeno tre tipi di abilità matematiche innate: La subitizzazione, l’acuità numerica e la stima. Si tratta di abilità presenti nei neonati sin dai primi mesi di vita che possono quindi essere definite pre-verbali, abilità che la scuola purtroppo non prende in considerazione nonostante la loro importanza. Un recente studio condotto da Manuela Piazza e altri ricercatori ha dimostrato l’importanza di queste abilità testandole in un gruppo di bambini di 10 anni con diagnosi di discalculia pura[1]: dai risultati è emerso che i bambini discalculici presentavano un indice sensibilmente inferiore a quello dei coetanei non discalculici, paragonabile a quello di bambini di 5 anni, dunque “allenare” queste abilità nella scuola primaria sarebbe sicuramente una cosa positiva. La maggior parte delle ricerche pubblicate negli ultimi 25 anni sulle conoscenze matematiche dei bambini in età prescolare trovano le loro basi teoriche negli studi di R.Gelman e C.R. Gallister, raccolti nel loro principale testo “The child’s understaning of number”[2]. I due ricercatori individuano 5 principi che caratterizzano il processo del conteggio, che il bambino deve interiorizzare per arrivare a contare senza errori:
1) Ordine stabile (dai 2 anni e mezzo): il bambino deve conoscere le parole numero (“uno”, “due, “tre” ecc.) ed essere in grado di ripeterle seguendo l’ordine esatto.
2) Corrispondenza biunivoca ( dai 2 anni e mezzo): il bambino deve far corrispondere ogni elemento dell’insieme che sta contando a una e una sola parola-numero.
3) Cardinalità (dai 3-4 anni): il bambino deve capire che la parola numero associata all’ultimo elemento contato in un insieme corrisponde alla cardinalità dell’insieme, cioè alla sua numerosità.
4) Astrazione (oltre i 4 anni): il bambino deve comprendere che qualunque cosa può essere contata indipendentemente dalle caratteristiche degli elementi dell’insieme. 
5) Irrilevanza all’ordine (oltre i 4 anni): il bambino deve comprendere che l’ordine in cui sono contati gli elementi non ne modifica la cardinalità. Quando contiamo il numero di persone all’interno di una stanza non è importante se cominciamo a contare da destra verso sinistra o viceversa.


[1] Piazza M., Facoetti A., Trussardi A.N., Berteletti I., Conte S., Lucangeli D., Dehaene s., Zorzi M., 2010, Developmental trajectory of number acuity reveals a severe impairment in developmentaldyscalculia, in Cognition, 116, p. 33-41. Citato in Lucangeli D., 2012, La discalculia e le difficoltà in aritmetica, Firenze, Ed. Giunti, p 15.
[2] GelmanR., Gallistel, C.R., 1978, The Child’s Understanding of Number, citato in Lucangeli D., 2012, La discalculia e le difficoltà in aritmetica, Firenze, Ed. Giunti, p 16.